Giuliano Vangi, l’enigma della bellezza

04 February 2014

Giuliano Vangi

È dedicata allo scultore toscano Giuliano Vangi la mostra “L’enigma della bellezza” in programma al Museo Canova di Possagno dall’11 maggio al 15 giugno 2014. Organizzata da Itaca Investimenti d’Arte, in collaborazione con la Fondazione Canova, l’esposizione, a cura di Giovanni Faccenda e Mario Guderzo, si inserisce nell’ambito delle terza edizione del Premio Internazionale Biennale d’Arte di Asolo.

Le opere di Giuliano Vangi (Barberino del Mugello, 1931), scultore figurativo di fama internazionale, al quale nel 2002 è stato dedicato un museo in Giappone a Mishima, dialogheranno idealmente con le opere di Antonio Canova conservate alla Gipsoteca di Possagno, in un confronto vivo e affascinante fra passato e presente.

Scrive il curatore Giovanni Faccenda: «L’opera plastica di Vangi insiste, da sempre, in quei territori misteriosi della materia dove risiede l’enigma della bellezza. Giusto il talento manuale, le fertili risorse immaginifiche, nonché l’infinita sapienza artigianale di un autore che pare già stabile in quell’ideale simposio in cui concorrono i nostri grandi scultori antichi (da Arnolfo di Cambio a Donatello, da Ghiberti a Cellini) possono dischiudere il sipario di simili, vertiginosi orizzonti, al solito sospesi tra etica ed estetica, veduta e visione, realtà e sogno.
Tali apici dell’arte di ogni tempo accolgono oggi Vangi come uno degli ultimi virtuosi in grado di raggiungere altezze e profondità ugualmente remote, spiriti rimasti sconosciuti nel vasto susseguirsi dei secoli, entità – le penseresti, infine, così – nelle quali è facile percepire l’afflato purissimo della verità e il senso ultimo di un enigma che Vangi, magister optimus, ha saputo segretamente svelare.»

La mostra, composta da sculture e disegni, come sempre nell’opera di Vangi, mette al centro la figura umana ritratta con forti connotazioni esistenziali ed espressionistiche, spesso ponendo il tema della lotta dell’uomo contemporaneo contro le avversità.

Per informazioni:
Premio Internazionale Biennale d’Arte di Asolo
+39 345.3669419 – [email protected] – www.biennaleasolo.org
Museo Canova
+ 39 0423.544232 – [email protected] – www.museocanova.it

Giuliano Vangi
L’enigma della bellezza

A cura di Giovanni Faccenda e Mario Guderzo
Museo Canova, Possagno (Tv)
11 maggio – 15 giugno 2014
Inaugurazione
Domenica 11 maggio – ore 11.00
Apertura
Tutti i giorni, escluso il lunedì. Orario 9.30 – 18.00.

Giuliano Vangi – biografia
Nato a Barberino di Mugello (Firenze) nel 1931, fin da ragazzo rivela, con disegni pregni di sapienza tecnica e formale, ciò che sarà il suo futuro d’artista.
A Firenze si diploma all’Istituto d’arte e frequenta l’Accademia e la scuola del nudo.
Insegna alcuni anni all’Istituto d’arte di Pesaro, poi si trasferisce, dal 1959 al 1962, a Sao Paulo in Brasile. Durante il soggiorno brasiliano si dedica alla ricerca astratta, lavorando cristallo e metalli quali il ferro e l’acciaio, co risultati eccellenti, che lo pongono all’attenzione generale: ottiene infatti il 1 Premio al Salone di Curitiba, espone poi in alcune gallerie d’arte di Sao Paulo e Rio de Janeiro, ne Museum de arte di Sao Paulo, partecipa alla VI Bienal de Sao Paulo nel 1961 e ad una mostra itinerante collettiva in alcuni Musei degli Stati Uniti.
Rientrato in Italia recupera la figurazione, ricorrendo a quelle doti plastiche dalla straordinaria forza espressiva con accenti drammatici e di grande verità’ esistenziale; esprime cioè’ lo spirito del tempo, l’aria greve della guerra fredda, i nuovi fermenti della contestazione sessantottino. Contemporaneamente insegna all’Istituto d’arte di Cantù’, insegnamento che lascerà’ dopo alcuni anni. Tutta l’opera di Vangi ha come fulcro l’uomo: con le sue sofferenze, i dolori, i dubbi, le certezze, le speranze; poiché’ per Vangi l’arte e’ essenzialmente affermazione dell’esistenza.
Egli concepisce le sue sculture in diversi materiali, realizzando le, secondo la specifica esigenza, in legno, in marmo, pietre varie con incastri sorprendenti, in avorio, e nei metalli più’ disperati.
Do la prima mostra personale in Italia, a Palazzo Strozzi a Firenze nel 1967, organizzata dal Professor Carlo Ludovico Ragghianti, inizia per Vangi una proficua stagione di mostre in Italia e all’estero, fra cui le personali alla Galleria il Milione di Milano, Toninelli di Roma, alla Permanente a Milano, oltre ad altre a Stoccarda, Monaco, Francoforte, Amburgo, Londra,ecc.Nel 1981 espone alla Sindin Gallery a New York e poi alla Gallery Universe a Tokyo.
Nel 1988/90 c’è’ una magnifica antologica alla Società’ Promotrice delle Belle Arti di Torino, ritenuta da Roberto Tassi “la più’ bella mai vista negli ultimi trent’anni” (La Repubblica del 17 gennaio 1990).
L’anno successivo le opere di Vangi -un ciclo di bronzi, marmi e legni policromi per la maggior parte inediti – sono accolti negli spettacolari spazi di Castel Sant’Elmo a Napoli.
Altro fondamentale omaggio gli è’ tributato nel 1995 con l’imponente esposizione al Forte di Belvedere a Firenze, da dove le sculture campeggiano sul panorama fiorentino. Nello stesso anno partecipa alla Biennale di Venezia con una sala personale.
Nel 2001 vi sono personali all’Ermitage di Sanpietroburgo e al Open-air Museum di Akone in Giappone. Nel 2002 la personale alla Galleria Park Ryu Sook a Seoul in Corea.
Nel 2002 viene inaugurato in Giappone, nella città’ di Mischima, ai piedi del monte Fuji, il Museo Vangi, un edificio di circa 2.000 mq che sorge in un parco di 30.000 ma: le opere, circa un centinaio, fra sculture e disegni, sono collocate in parte nel grande parco e in parte nel magnifico edificio.
Le più’ recenti esposizioni personali sono: nel 2004 alla Rotonda della Besana a Milano, dove è’ presentata anche, fra le altre, “Il Grande Racconto”, una grande opera in marmo ora stabilmente collocata nel Open-air Museum di Akone in Giappone; nel 2007 in occasione della “Primavera Italiana in Giappone”, all’ Istituto Italiano di Cultura a Tokyo; nel 2008, alla Galleria Nove di Berlino; nel 2011 alla Villa Bertelli di Forte dei Marmi; nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia e al Festival di Spoleto ad una mostra nel Palazzo Racani Arroni. Sempre nel 2011 vi è’ una grande mostra nel Palazzo Pretorio di Barberino di Mugello.
Ancora nel 2011 presso il centro espositivo Materima, Casalbeltrame, si inaugura la mostra “DiVino dall’antichità’ ad oggi- Marino Marini, Giuliano Vangi e gli Etruschi”, dove viene esposto un gruppo scultoreo ” Contemplazione” in pietra di Apricena, ora stabilmente collocato in una collezione privata a Seoul, Corea.
Infine nel 2012, le mostre alla Farsettiarte arte di Cortina d’Ampezzo e alla galleria Farsettiarte di Firenze.
Molte opere sono state commissionate a Vangi da enti pubblici statali e religiosi; nel 1996 la Lupa per Piazza Postierla di Siena, il San Giovanni Battista per Lungarno di Firenze; nel 1997 il presbiterio, l’altare, l’Ambone, la cattedra vescovile e il grande Crocifisso per il Duomo di Padova, nel 1998 la gigantesca scultura “Donna e albero” per la nuova sede della Banca d’Itlia a Vermicino; nel 1999 la scultura “Varcare la soglia” per il nuovo ingresso dei musei Vaticani; nel 2000 il “San Tommaso d’Aquino” per la città’ di Roccasecca; nel 2001 l’Ambone,l’altare per il Duomo di Pisa; nel 2002 la “Ragazza in piedi” per il Comune di Pontedera; sempre nel 2002 esegue la scultura “Giobbe” per la cappella progettata dall’architetto Mario Botta ad Azzano (LU); nel 2004 l’abside nella chiesa di Giovanni XXIII a Seriate progettata dall’architetto. Mario Botta; ancora nel 2004 l’Ambone per la chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo progettata dall’architetto. Renzo Piano; nel 2005 esegue una lunga serie di sculture collocate nel parco del Golf Club nei pressi di Seoul in Corea. Nel 2008 presenta nel giardino dei Nobili a Materima, Casalbeltrame, due grandi sculture in pietra di Apricena (Percorso e Agorà’) destinate a due collezioni private in Corea. Mentre nel 2009 la Fuji Television di Tokyo inaugura nella propria sede la grande scultura ” Florentia”. Sempre nel 2009 nel Museo Vangi a Mischima viene inaugurato il gruppo scultoreo in pietra di Apricena “Primavera”. Nel 2012 c’è’ la consacrazione dell’altare,l’Ambone, e la cattedra vescovile nel Duomo di Arezzo, che sarà’ visitato poco dopo dal Papa Benedetto XVI.
Numerosi sono i premi che Vangi ha ricevuto nel corso della sua lunga attività’ artistica, qui ne ricordiamo solo alcuni, come nel 1983 il Premio Presidente della Repubblica, nel 1995 il Donatello a Firenze, nel1996 il Michelangelo a Roma, nel 1998 sempre a Roma il Premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei, nel 2002 il prestigioso Premium Imperiale a Tokyo, nel 2003 il Premio Libero Andreotti a Pescia (PT). Inoltre ha ricevuto la nomina a: Accademico di San Luca, membro della Pontificia insigne Accademia dei Virtuosi del Pantheon, membro dell’Accademia del Disegno di Firenze, membro dell’Accademia delle Scienze, Lettere e Arti di Ancona, Professore onorario dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara. Nel 2011 riceve la cittadinanza onoraria della città’ di Pietrasanta (LU), nel 2012 riceve la laurea ho orsi causa dalla Joashibi University of and design di Tokyo.

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Premio Internazionale Biennale d’Arte di Asolo
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